ADDIO BASILIO

Ho pensato tante volte alla morte di Basilio D’Amico, l’ho temuta, l’ho aspettata, fino a pochi giorni fa guardavo sempre i manifesti lungo la strada, lo facevo da un anno e anche più. Aspettavo di leggere il suo nome e di sapere che era finita la sua vita. Nel frattempo ho provato a incontrarlo ancora due volte, una a ottobre e una poco più di una settimana fa, senza successo. La casa era vuota e non c’era nessuno. Se penso a quante volte lo abbiamo chiamato davanti a quella porta, girando attorno, cercando dalle finestre di scorgere la sua sagoma, nel timore che non ci fosse…prima o poi ci rispondeva sempre, e compariva da qualche parte, dalle stanze o dalle boscaglie attorno, felice della visita.

Ora non c’è più e invece quegli avvisi non ci sono, neppure adesso che è morto davvero. Poco importa. Chi gli ha voluto bene lo porta dentro di sé e lo saluterà a modo suo, senza bisogno di meste cerimonie. Basilio ha scelto di andarsene nel silenzio della neve, lui poeta dei suoni e orecchio raffinatissimo. Chiedeva solo di vivere in pace i suoi ultimi giorni. I vecchi a quell’età sono sacri anche quando sbagliano, se sbagliano.

Sono troppi i ricordi, troppi i pensieri per scrivere qualcosa di lui adesso. Non basterebbe un saluto per dire quello che è stato per me in questi anni, un nonno, un maestro, di vita e di ddu bbottë (anche se sono un pessimo allievo), ma soprattutto un amico, molto più grande di me e con il nome di mio padre. Undici anni sono tanti. Ricordo quel primo incontro, nell’inverno del 2001, e poi le tante visite, la naturalezza con cui mi ha sempre accolto in casa, per chiacchierare, mangiare qualcosa, suonare assieme o farmi sentire le sue suonate. Basilio D’Amico è stato uno straordinario interprete del ddu bbottë, chi lo ha sentito suonare lo sa, chi non ha avuto questa fortuna potrà ascoltarlo attraverso tutti i documenti che sono stati raccolti da tanti ricercatori e appassionati, prima e dopo di me. Ascoltarlo e vederlo, con i video, perché la musica di Basilio andava anche vista: come usava il corpo, come muoveva le dita e chiudeva gli occhi o girava la testa durante un’esecuzione, come faceva danzare il mantice o guardava un orizzonte invisibile davanti a lui. Minimo sforzo, minimo dispendio di energie per il massimo risultato e la massima grazia ed eleganza; per questo ha potuto suonare fino a pochi mesi fa, anche quando le forze lo stavano abbandonando.

Sono stato un pessimo allievo ma forse un giorno quello che ho assorbito vedendolo e sentendolo suonare, e provando ad accompagnarlo, verrà fuori, assieme alla sua concezione della musica, quella che mi ha trasmesso con pochissime indicazioni verbali e molto ascolto e tentativi. Era un ottimo maestro, istintivo e con una sensibilità musicale fuori dal comune, pronto a rilevare anche una piccola sbafatura mentre “distrattamente” attizzava il fuoco nel camino.

Quello che mi ha insegnato come persona, invece, resterà sicuramente, insieme a tutti i ricordi.

L’ultima volta che l’ho visto ha voluto che gli scattassi delle foto per la tomba. Scelgo per questa pagina di saluto quella che preferisco, anche se non c’è l’organetto con lui. Addio Basilio e buon ritorno a casa.

 

Il tuo amico Gianfranco

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Abbiamo pensato che potrebbe essere bello raccogliere tutto quello che negli anni è stato occasionalmente documentato di Basilio, foto, video, anche da cellulari, a casa o in piazza, foto e documenti nuovi o vecchi, pellicole, negativi, vhs, magari rispolverati da qualche cassetto. Con questi faremo un Fondo Basilio D’Amico nell’archivio dell’Associazione, a lui dedicato, a disposizione di chi volesse utilizzarli per studiare la sua tecnica, il suo repertorio, il suo stile o semplicemente conoscerlo, come testimonianza di vita. Chiunque apprezzi l’idea può inviare materiali all’indirizzo riportato in alto a sinistra, se si tratta di files pesanti (sopra i 6-7 MB) inviarli con un servizio di mailbox oppure spedirli in dvd all’indirizzo dell’Associazione. Grazie a tutti.